Soprannominata dLight, la lampada hi-tech è (per il momento) fuori mercato

Minimale, bianca, versatile e, soprattutto, smart. Non ci servono altri dettagli per capire come mai la nuova Google Lamp presentata dal designer dell'azienda di Mountain View, Ben Gold, sia a tutti gli effetti la lampada più desiderata del momento. Peccato che, come ci tiene a precisare su Twitter il progettista, non sia in vendita. Con una base circolare, un'asticella sottile e un corpo luminoso dalla forma cilindrica, il punto luce della Silicon Valley sembra ripercorrere nella silhouette quella che potrebbe essere la versione 2.0 della mitica Luxo Jr della Pixar. Proprio come l'iconica lampada da scrivania creata da John Lasseter e utilizzata come logo della casa di produzione specializzata in animazioni, la table lamp è asciutta nelle linee e mobile nei volumi.

Soprannominata dLight, in un gioco di parole che unisce delight a light, piacere e luce, si costruisce intorno a una forma a T dove una sagoma dalla caratteristica forma "a pillola" direziona la luce. Rendendo il progetto particolarmente adatto e volutamente destinato a "un'illuminazione ottimale per le videochiamate". Riservata agli uffici Google e ordinabile gratuitamente solo dai dipendenti ancora in smartworking, la lampada può essere controllata dai comandi vocali di Google Assistant e collegata all'app Google Home come qualsiasi altra lampadina. Dotata di porta USB-C, anche se non è chiaro se questa serva per il collegamento alla corrente o per inserirvi cavi di ricarica per smartphone e altri device, è un perfetto esempio di design seriale applicato alla domotica. "Fondamentalmente", scrive Gold, "è come la lampada della Pixar avesse partorito un bambino con una luce ad anello".